Narciso,1597-1599

 

Vi siete mai chiesti come mai capolavori d’arte secentesca firmati Michelangelo Merisi,per i più “il Caravaggio”,del calibro del San Giovanni Battista o del San Gerolamo passando per la Decollazione del Battista e per la Conversione di San Paolo(tutte presenti in gallery) siano immersi in un ambientazione talmente scura e profonda da impedire all’osservatore di collocare nello spazio le figure rappresentate? Un nero avvolgente e compatto,palpabile a piene mani,cala come un sipario alle spalle dei soggetti,e così anche le scene avvenute notoriamente alla luce del giorno vengono inglobate in un panorama notturno e indecifrabile.La scelta pittorica è sicuramente un innovazione fortunata e fruttuosa:i quadri,rievocanti in tal modo,con l’eliminazione dello sfondo,vecchi bassorilievi dell’arte decorativa mediterranea,riprendono la tradizione della figura come soggetto dell’azione e non come oggetto nello spazio,ridandole dignità dal punto di vista del pensiero formale. 

San Giovanni Battista,1604 ca.

 

Da un punto di vista puramente figurativo,tale espediente crea un ambiente di contrasto che esalta i dettagli e non permette la dispersione nello spazio di tonalità e sfumature essenziali,per come concepito dall’autore,alla totalità della scena. Pensare,però,che tutto ciò sia un artefatto messo in piedi da Caravaggio non avvalora l’opera del grande artista:semplicisticamente si potrebbe pensare che eliminare lo sfondo,sostituendolo con un piatto e vacuo ambiente scuro,possa essere una scorciatoia verso la popolarità imboccata da un artista con scarse doti paesaggistiche. Una risposta a questo enigma della storia dell’arte,più che altro ad una stuzzicante curiosità,giunge artisticamente dal maestro Andrea Camilleri nel libro “Il colore del sole”.

Torno a porre una domanda:vi è mai capito di osservare il sole,anche per pochi istanti,fino a percepirlo esclusivamente come una grossa macchia nera e,dopo questa esperienza,di continuare a percepire quel nero indefinito,come se l’occhio fosse rimasto irrimediabilmente sporcato? Ebbene,secondo l’estro dell’autore siciliano,quella di Caravaggio è stata una lunga eclissi che ha fatto calare le tenebre nel mondo del pittore. È curioso leggere,nell’opera sopracitata,un diario tenuto personalmente dall’artista durante il suo soggiorno in Sicilia.

Crocifissione di San Pietro,1600-1601

Riepilogo brevemente per chi non ne conoscesse la storia: Caravaggio si trova a Roma,alle dirette dipendenze del Papa,quando,coinvolto in una rissa,uccide un uomo con cui aveva già avuto accesi trascorsi. La condanna alla pena capitale lo costringe a scappare dallo Stato Pontificio per salvarsi la vita. Approda prima a Napoli,ma incalzato dalle dicerie sulla pena di morte cui era destinato salpa per Malta dove intraprende l’anno di noviziato per entrare nell’Ordine dei Cavalieri. Dopo Malta (anche da lì è costretto a fuggire per essere stato etichettato come uomo” foetidum et putridum”) giunge in Sicilia,dove il suo intero soggiorno è caratterizzato da continue e rocambolesche fughe,durante le quali,tuttavia,il pittore non rinuncia mai alla sua florida produzione artistica,lasciando sull’isola grandi capolavori per altrettante importanti committenze.
Questa parentesi della sua vita è quella che l’autore del libro “Il colore del sole” ripropone con grande revisione artistica. Ho già accennato all’utilizzo del diario come forma di narrazione,un’immaginaria autobiografia del pittore che non sarebbe potuta esser redatta meglio. Il tutto è però calato in un contesto più ampio,in cui l’autore del libro interviene in prima persona per introdurre il corpo dell’opera. Camilleri immagina che l’intero diario gli sia stato consegnato,solo per prenderne visione,da un anonimo uomo siciliano,in un crescendo di avvenimenti che parte,semplicemente,da una tranquilla serata a teatro e da un vicino di sedile troppo ingombrante. 

La lettura non lascia sicuramente a desiderare.
Voglio svelare perchè Caravaggio “vedesse nero”,o quantomeno come la fervida immaginazione di Andrea Camilleri abbia elaborato una risposta a questo interrogativo. Caravaggio mal sopportava la vista del sole,come d’altronde chiunque proverebbe guardandovi fisso. Così,mentre si trova a Malta,si fa procurare da una chiromante un liquido che,applicato sugli occhi,vi avrebbe posto un rimedio perpetuo. L’oblio dell’artista,tra disorientamenti e lotte demoniache,comincia proprio col sole nero,con le tenebre che calano sull’uomo sino alla sua morte. Ora,lasciamo tutte le congetture sulla rovina di quello che resta sicuramente un grande personaggio del panorama culturale italiano a coloro i quali sono sicuramente più competenti e,con l’occasione,godiamoci la gallery con i capolavori di Caravaggio,ricordando e anche pubblicizzando un po’ l’opera di Camilleri “Il colore del sole”,meritevole delle attenzioni degli estimatori d’arte così come dei più affamati divoratori di libri .

San Girolamo,1605-1606
Conversione di San Paolo,1600-1601
Decollazione di San Giovanni Battista,1608  

 

Incredulità di San Tommaso,1600-1601

by Angelo Stummo

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