La strada dritta: rivedi la prima parte [20.10.2022]

lastradadritta

Foto: Rai.tv – Emanuela Scarpa

A cinquant’anni dall’inaugurazione dell’Autostrada del Sole, una miniserie, per la regia di Carmine Elia, dal romanzo omonimo di Francesco Pinto, che racconta la storia di un’opera che diventerà il simbolo della rinascita italiana. Una “strada dritta” che unirà il nord e il sud del Paese. Ennio Fantastichini è Fedele Cova, l’ingegnere che la realizzò. Nel cast Giorgio Marchesi, Anita Caprioli, Carmine Recano, Raffaella Rea, Valeria Bilello.

CLICCA QUI – RIVEDI LA PRIMA PARTE

 

Autunno 1956. Cova amministratore delegato della Società Autostrade, vuole dimostrare al mondo che l’Italia è capace di vincere la sfida della ricostruzione e tenere fede all’incarico che gli è stato dato: realizzare una strada dritta lunga 755 chilometri, che unisca le città d’Italia. Le sue braccia operative sono Giovanni e Gaetano. Giovanni è un ingegnere giovane e brillante, al suo fianco sui tavoli da disegno Bruna, un architetto in grado di stupire tanto per il suo talento quanto per la sua bellezza. Gaetano è un operaio del Sud, in cerca di fortuna. A Milano bussa alla porta di Giovanni, suo tenente nella guerra in Russia e viene coinvolto anche lui nella grande avventura: la costruzione dell’ Autostrada del sole. A Milano, Gaetano incontra Maria. E’ un colpo di fulmine, si accende tra loro una passione improvvisa che entrambi cercano di controllare senza riuscirvi. La strada va avanti, Giovanni progetta opere ardite e Gaetano, con gli altri operai, lavora senza tregua nei cantieri. Una sera, la natura sembra ribellarsi, il Po prende ad ingrossarsi, la piena sale ad una velocità tale da far temere per il lavoro fatto negli ultimi mesi: la struttura del ponte, appena costruita, per la spinta dell’acqua potrebbe crollare, mettendo a rischio la vita di molti operai. Giovanni, non si ferma neanche un attimo a pensare, affronta il fiume da solo, si dirige verso il pilone, e prova a stringere le valvole della pressione. E’ uno sforzo disperato, Giovanni usa tutta la sua forza anche se l’ossigeno è scarso e la testa incomincia a girare, riesce a chiudere le valvole solo un attimo prima di perdere controllo ed equilibrio. E’ notte, ed è solo, privo di sensi, sul fondo del cassone.