Le virtù terapeutiche della curcuma
Conosciuta anche sotto il nome di “zafferano delle Indie”, la curcuma (Curcuma Longa), è una pianta erbacea perenne classificata all’interno della famiglia delle Zingiberacee. Originaria di Giava, la curcuma è particolarmente diffusa nell’America del sud e in mole zone dell’Asia, dove viene sfruttata sia per le sue qualità medicamentose che per le virtù aromatiche, che fanno una spezia molto ricercata.
L’aspetto della pianta è molto caratteristico. Si tratta di un’erba piuttosto grossa, con foglie di colore verde chiaro lunghe fino a 45 centimetri. I fiori, giallognoli, sono raccolti all’interno di brattee bianche e viola. Il cuore della pianta è il rizoma, carnoso e cilindrico. Questo viene colto e fatto essiccare dopo averlo tagliato a fette rotonde. Il processo di essiccazione dona al rizoma un colore arancione intenso e ne intensifica il profumo.
Conosciuta in alcune zone dell’Asia da millenni, la curcuma appare in Europa nel Quattrocento. Essa veniva anticamente utilizzata come rimedio per il fegato e come colorante. Il nome “zafferano delle Indie” pare derivi proprio dal colore della spezia ricavata dalla curcuma, molto simile a quello dello zafferano.
Le virtù medicamentose della curcuma ne fanno ancora oggi uno dei rimedi fitoterapici più utilizzati nella medicina Ayurvedica. Costituenti la pianta di curcuma sono sali minerali (manganese, ferro, potassio, magnesio), vitamine (C e B6), omega 3 e un curcominoide molto potente. Parliamo della curcumina, un colorante estratto dal rizoma, oggi considerato un rimedio antitumorale naturale.
Studi effettuati in laboratorio hanno dimostrato come la polvere estratta dalla radice di curcuma produca benefici su otto tipi di tumore, in particolar modo quello alla prostata e al colon. Il merito di tali virtù va alle proprietà antiossidanti, anticancerogene e antinfiammatorie dell’estratto. La curcumina ha inoltre qualità anticoagulanti, antivirali, diuretiche, immunostimolanti, espettoranti, disinfettanti, cicatrizzanti e antivirali. Tali virtù ne fanno un toccasana contro diversi tipi di patologie. Essa viene altresì utilizzata come protezione naturale del fegato, per diminuire il livello di colesterolo LDL e come digestivo.
Studi scientifici effettuati in laboratorio su cavie animali hanno dimostrato, inoltre, come la curcuma agisca immediatamente su pancreas e fegato riducendo le infiammazioni che sono alla base di patologie cardiovascolari, tumori e obesità. L’effetto benefico della curcuma è evidente se pensiamo che nelle zone asiatiche dove viene quotidianamente utilizzata, il tasso di mortalità dovuto all’insorgenza di malattie tumorali è molto più basso rispetto al mondo occidentale.
La sua proprietà cicatrizzante ne fa, oltre a ciò, un ottimo rimedio contro malattie della pelle, ferite, ustioni, acne e punture di insetti. Essa viene inoltre impiegata per curare asma, diversi tipi di allergie, ipertensione e infezioni oculari. La sua proprietà antiossidante la rende, poi, un efficace rimedio contro le conseguenze dell’inquinamento. Ricerche recenti pare abbiano dimostrato, inoltre, come la curcuma sia anche utile per prevenire il tumore al collo dell’utero e per contrastare i sintomi di malaria, HIV, morbo di Alzheimer e fibrosi cistica
Una vera e propria panacea, dunque, acquistabile in erboristeria sotto forma di polvere o capsule. La curcuma può essere assunta ogni giorno, ingerendo delle pasticche oppure aggiungendo la polvere a carni, yogurt e altre pietanze. È importante non superare le dosi consigliate.
Ma quali sono le controindicazioni? Nonostante si tratti di una sostanza del tutto naturale, l’assunzione di estratto di curcuma può causare spiacevoli inconvenienti. La regina delle spezie è assolutamente sconsigliata a chi soffre di calcoli e ostruzioni alle vie biliari. Diversi studi hanno inoltre dimostrato come gli effetti anticancerogeni della curcumina si tramutino nel loro contrario quando si verificano determinate condizioni. Prima di cominciare qualsiasi tipo di terapia, è dunque importante consultare il proprio medico di fiducia. Alle donne in gravidanza è consigliato astenersi dall’assunzione di curcuma, in quanto potrebbe stimolare il parto precocemente.