Previsioni meteo: come funzionano e come ci regoliamo?

Ognuno di noi, prima di partire per una vacanza, un viaggio in auto, o semplicemente prima di immergersi nel quotidiano tragitto casa/lavoro, dedica qualche minuto alla consultazione delle previsioni Meteo. Che si tratti di siti specializzati come gli ottimi Ilmeteo.it o Previsionimeteo.it, notiziari, quotidiani o applicazioni per smartphone, poco importa; ciò che conta è uscire di casa preparati ad affrontare le condizioni meteorologiche nel migliore dei modi, sperando di non incappare in brutte sorprese. In particolar in questi ultimi giorni, caratterizzati da piogge intense e violenti perturbazioni.
Nel corso degli anni abbiamo imparato ad affezionarci ai volti, divenuti poi storici, delle previsioni meteo televisive. Uno dei più famosi è certamente Mario Giuliacci, colonnello dell’Aereonautica Militare e laureato in Fisica presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Famoso forse più per l’essere stato scherzosamente preso di mira da “Striscia la notizia” a causa del suo modo di salutare i telespettatori, quel “Buonasera!” associato ad una stramba inclinazione della testa verso destra, che non per le sue competenze tecniche, da qualche anno è stato sostituito a Canale 5 dal figlio Andrea.
Anche se tradizione vuole che le previsioni meteo vengano affidate a membri del corpo dell’Aereonautica Militare – che per competenze, strumentazioni e esperienza sono decisamente i più autorevoli in questo settore – negli ultimi anni lo spazio dedicato al “Che tempo fa” in coda ai notiziari è stato trasformato in uno spettacolo molto più pop. Stiamo parlando, ovviamente, delle cosiddette “Meteorine”, ormai presenza stabile nelle TV di tutto il mondo. Sono delle modelle dotate di una presenza decisamente più interessante di quella di un militare in divisa che, attraverso l’ausilio di grafiche computerizzate, illustrano allo spettatore le condizioni atmosferiche, e non solo.

 

Ma cos’è e come funziona il Meteo?

Il termine deriva dal greco e significa letteralmente “discorso razionale intorno agli oggetti alti”. Iniziamo con il dire che, anche se non sempre precisa, la meteorologia è una scienza, e studia i fenomeni fisici che avvengono nell’atmosfera terrestre responsabili del tempo atmosferico. La meteorologia effettua analisi e previsioni sul breve periodo e su una determinata regione in un preciso lasso di tempo. Non va confusa, però, con la climatologia, che studia invece i processi dinamici che modificano le condizioni atmosferiche medie a lunga scadenza, come ad esempio i cambiamenti climatici.
Alla base della meteorologia c’è l’analisi di una serie di parametri, quali la temperatura dell’aria, l’umidità e la pressione atmosferica, le radiazioni solari, il vento, attraverso strumenti ed equipaggiamenti dedicati: stazioni meteorologiche, sonde, razzi, palloni e satelliti meteorologici, radar.
Per effettuare una previsione meteorologica bisogna seguire una procedura precisa, che prevede l’osservazione e misurazione delle variabili atmosferiche (es. velocità e direzione del vento, temperatura dell’aria, umidità, pressione), la trascrizione, lo studio e l’elaborazione dei dati rilevati su carte sinottiche o attraverso modelli matematici con l’ausilio di calcolatori. Il risultato è la situazione meteo di un preciso momento, chiamata “analisi”.
La previsione, quindi quella che a noi utenti interessa, è un passaggio successivo, e decisamente più complesso. Infatti, solo dopo aver raccolto i dati attraverso il processo di analisi, si può, con l’ausilio di strumenti appositi come barometri, termometri, igrometri, pluviometri e satelliti è possibile lo sviluppo di un modello matematico che, facendo evolvere la condizione iniziale, consente di effettuare una previsione futura.
Le previsioni meteo si dividono a seconda dell’area geografica in provinciali, regionali, nazionali (es. Italia), continentali (es. Europa) e globali, e dell’intervallo temporale analizzato. In questo caso parliamo di previsioni now-casting (meno di 24 ore), a breve termine (24-72 ore), a medio termine (meno di una settimana), a lungo termine (da una a due settimane) e stagionali.