Tragedia Vajont: la Rai ricorda la tragica catastrofe
La Rai per ricordare la tragedia del Vajont del 9 ottobre 1963, propone una serie di programmi che andranno in onda nella giornata di oggi:
Rai 2 celebra i 50 anni della tragedia del Vajont, con il noto spettacolo di Marco Paolini “Vajont – Storia di una tragedia annunciata”. Lo spettacolo andrà in onda alle 24.00, mentre Rai 5 (canale 23 digitale terrestre – canale 13 piattaforma satellitare TivùSat – Rai 5 streaming) lo riproporrà in prima serata sabato 12 ottobre alle 21.15.
Marco Paolini è protagonista di un’orazione civile alla presenza di un pubblico formato da superstiti, parenti e amici della gente dei paesi colpiti dalla catastrofe del 9 ottobre 1963, che causò quasi 2 mila morti e la distruzione di cinque paesi.
Scritto insieme a Gabriele Vacis – ma con il contributo sostanziale di tantissime testimonianze – è diventato un vero pezzo di teatro, portato in giro per varie rassegne, fino a ritrovarsi applaudito, riempito di premi e riconoscimenti. Paolini rimette in gioco la memoria dei paesi e della gente, l’impegno dello scrittore, il potere affascinante e coinvolgente del racconto, della parola detta. I morti di quella notte vengono ricordati insieme e uno ad uno, fissati per sempre nelle loro case, nelle piazze dei paesi, nelle osterie dove erano andati in tanti per seguire una importante partita di calcio in televisione. L’attore racconta tutta la storia a partire dagli anni ’50, e va ancor più indietro, fino dove arrivano le tracce delle prime misurazioni, dei primi progetti; poi va avanti fino al processo, presentando documentazioni precise, articoli di giornali, dichiarazioni che già annunciavano la grande catastrofe.
Lo spettacolo venne trasmesso per la prima volta da Rai 2 nel 1997.
Per non dimenticare la tragedia del Vajont Rai Movie (canale 24 digitale terrestre – canale 14 piattaforma satellitare TivùSat – Rai Movie streaming) trasmette sempre mercoledì 9 alle 21.15 il film “Vajont“, di Renzo Martinelli con Michel Serrault, Daniel Auteuil, Laura Morante, Anita Caprioli Leo Gullotta e Philippe Leroy.1959. Nella gola del Vajont si sta costruendo quella che sarà la diga più alta del mondo: 263 metri. Tutti sono convinti che la diga, che ha creato lavoro, porterà turismo e denaro per la presenza del lago artificiale. Quando i dirigenti della società costruttrice scoprono sul fianco del monte Toc una terribile spaccatura, una massa enorme di terreno che potrebbe franare nel lago, decidono di non dire niente e andare avanti. Il geometra Olmo, entusiasta della costruzione, si è fidanzato con Ancilla, una giovane di Longarone e ora, terminata la diga, come tanti altri, deve cambiare casa. Il 4 novembre 1960 un primo pezzo di montagna frana nel lago, sollevando un’onda tremenda. Seguono frenetici consulti tra la società e gli esperti, ma ancora una volta i risultati vengono tenuti segreti. Occorre infatti arrivare al collaudo per poter ottenere i contributi governativi e vendere la diga allo Stato. Invano la giornalista Tina Merlin denuncia che il monte Toc rischia di franare nel lago stesso, provocando una strage. Anche Ancilla, che ha sposato Olmo, cerca di convincerlo a lasciare Longarone. Tutto risulta inutile. Quando, nel settembre 1963, uno scossone provoca un terremoto, i dirigenti della società, impauriti, decidono di procedere allo svuotamento del lago. Troppo tardi. Il 9 ottobre 1963 milioni di metri cubi di montagna scivolano nell’acqua e sollevano un’onda alta 250 metri che devasta la valle e tutti i paesi fino a Longarone. Sono duemila le vittime accertate.
Radio3 ricorda e racconta la tragedia del Vajont lungo tutto il palinsesto della giornata di mercoledì 9 ottobre, cinquantesimo anniversario della sciagura.
Il tema della memoria si allarga al tema della comprensione di quello che è accaduto. Per mano dell’uomo. Così come recita un documento dell’ONU del 2008 che mette il Vajont al primo posto tra i cinque peggiori esempi di gestione del territorio e dell’ ambiente.
Le responsabilità della politica e del potere, ma anche quella della scienza. Il racconto di chi oggi vive lì e vorrebbe non essere riconosciuto solo per essere “uno di quelli del Vajont dove è crollata la montagna”.
Le parole e le forme del racconto artistico e letterario come strumento della memoria.
Questi i temi che Radio3 proporrà nei programmi della giornata con le voci di testimoni, geologi, cittadini, scrittori, registi,insegnanti, artisti e ascoltatori.
Fahrenheit alle 15.00, come raccontare la tragedia, come conservarne memoria e cosa conoscono le nuove generazioni? Con lo scrittore Mauro Corona. Su memoria e attualità si viaggerà in quella terra aspra e affascinante con collegamenti in diretta da scuole e biblioteche locali.
Tre soldi alle 19.45, la sesta puntata del documentario A questo punto. Il Vajont e il Nord Est di Jonathan Zenti è dedicata a Longarone e alla ricostruzione umana. Un viaggio sonoro nella cicatrice più profonda del nord est italiano.
La tragedia del Vajont, la più grande catastrofe causata dall’incuria dell’uomo, ha spazzato via interi villaggi e la cittadina più popolosa della valle. L’intera comunità di Longarone è andata distrutta e la ricostruzione non ha tenuto conto del tessuto sociale trascinato via dalla furia dell’acqua.
Radio3Suite alle 20.00, la “necessità di raccontare” e di come si fa più impellente quando si è di fronte ad un evento passato ma il cui boato risuona ancora. Questo è il filo che terrà insieme la serata di Radio3. Ospiti in diretta: Gabriele Vacis, che ha lavorato alla prima versione del celebre spettacolo Vajont, con Marco Paolini. Francesco Niccolini, autore con Duccio Boscoli del romanzo a fumetti Vajont storia di una Diga, e dello spettacolo Vajont dopo Vajont. L’attrice Patricia Zanco interprete dello spettacolo. Diego Morlin che ha curato un’installazione alla Biennale di Venezia per questo anniversario. Susanna Cro, attrice bellunese, che nel suo spettacolo Correte Longarone non c’è più! Vajont. Viaggio dei soccorritori nell’Oltre racconta chi per primo si è trovato tra corpo e fango, tra morte e disperazione.
Prologo con La grande radio nella puntata di domenica 6 ottobre sarà possibile riascoltare alcuni brani del monologo Il racconto del Vajont, un’orazione civile di Marco Paolini e Gabriele Vacis e del programma Voci di un secolo – Vajont (1999) dello storico Giovanni De Luna che attinge ai documenti sonori dell’archivio storico del giornale radio.