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Per voi cos’è la distrazione?

Sarà di certo capitato a qualcuno di voi di vivere uno di quei periodi dove la ruota sembra proprio non voler girare, quando gli amici veramente amici se ne escono sempre con qualcosa del tipo “Dai, stasera ce ne usciamo, così ti distrai…”

Distrarsi è stare meglio…

A scuola, invece, mi hanno richiamato non so quante volte a prestare più attenzione alle lezioni. Pure se magari distraendomi pensavo a cose belle, cose interessanti, cose che sui libri non le trovi. Così ho prestato attenzione, l’ho prestata , anche se poi indietro non ho mai riavuto nulla.

Distrarsi è sbagliato…

Ma allora, cos’è la distrazione? E’ giusta o sbagliata?

Uno che di musica un po’ ne capisce e che di cognome fa Ligabue in una sua poesia dal titolo “Gli anni in cui eravamo distratti” scrisse:

 ”Fatti di pezzi di uomo messi insieme con pazienza orefice… camminavamo sul filo, con in bocca il cucchiaio, sul cucchiaio l’uovo, sull’uovo il peso del cielo.”

Perchè non è ancora chiaro se siano finiti gli anni in cui eravamo distratti, quelli dove il dipinto è più importante di chi è perchè l’ha realizzato, dove l’equilibrio per stare sul filo, col cucchiaio e l’uovo non lo devi trovare, ce l’hai e basta, come non è ancora chiaro se la distrazione può fare bene o fare male.

Forse, come tutte le cose di questo mondo,distrarsi può fare bene e fare male.

Forse, così come il dolore, la distrazione arriva quando il cervello percepisce che qualcosa in te non va e che devi fare qualcos’altro per rimediare. Altrimenti finisci in un ospedale. O un ospizio.

Forse la distrazione l’ha inventata uno che proprio non ne poteva più di ascoltare quelli più attenti di lui.

Forse, in un posto nemmeno troppo lontano, la distrazione non si chiama neanche così. E alle persone per indicarla basta solo guardarti e sorridere. Chi non è buffo quando si distrae proprio quando non dovrebbe farlo?

L’unica cosa certa è che la distrazione esiste. E non ci è concesso sapere altro.

“Non ci accorgevamo che le nostre cellule sfinivano e quelle nuove arrivavano e quelle di nostro padre andavano a male.”

In conclusione, a voi la scelta. Potete andare fuori e distrarvi oppure dare ai retta ai professori,” prestate” attenzione. Io intanto vi lascio sull’orlo delle cose che io sento leggere. Con un altro che di musica ne capisce e che di cognome fa Sangiorgi. La distrazione.

Stay Rock.
Francesco Carusone