Qualcuno una volta disse “Fai ascoltare una canzone a dieci persone e la canzone assumerà dieci significati diversi”. Stesse note, stessi accordi, stesse parole ma punti di vista differenti. Un po’ come la relatività di Einstein.
La magia della musica sta quindi nella sua natura polimorfica e nella sua capacità di adattarsi alle persone e alle situazioni. Volenti o nolenti, infatti, tutti prima o poi si ritrovano a fare i conti con la soundtrack della propria vita.
Grazie alla commercializzazione e alla diffusione dei supporti audio avvenute negli ultimi anni, il fenomeno della musica è diventato accessibile a tutti e sempre più frequenti sono i casi di chi, pur non essendo visitatore abituale del mondo delle sette note, ascoltando un motivetto gli scappa un “Questa l’ho già sentita”.
La musica diventa quindi la compagna di tutti i giorni, quella che ti risponde anche se la chiami alle sei di mattina dopo una notte di cui non ti ricordi nulla. O non vuoi ricordare nulla. La musica che c’è, come il vento, anche se non si vede. In ogni momento e da tutte le parti. A rimarcare i contorni e rifinire i bordi. Illuminare la strada e dar vita ai colori. Sempre e comunque, anche se non glielo chiedi. Di notte o di giorno, d’estate o d’inverno non conta. Perché è sempre tempo di musica.
Music o’Clock si propone come una rubrica, o meglio, un appunto, un post-it da attaccare al frigo mentre sei di corsa per andare al lavoro e che ti ricordi quale canzone ha cantato di te e della tua vita mentre eri fuori a fare altro. Ogni venerdì proveremo a dare un titolo ad un determinato momento della giornata, ad un sentimento o semplicemente un consiglio a chi ne ha “l’i-Pod” pieno dello stress di tutti i giorni e vuole solo ascoltare qualcosa di buono. Senza restrizioni tematiche o schemi da rispettare.
Ogni venerdì. Insieme. Finchè nota non ci separi.
Stay Rock.
Francesco Carusone