“Non accetteremo misure che riducano salari e pensioni”
E’ questo l’urlo del rappresentante del sindacato principale che in questi giorni è sceso nelle strade del centro di Lisbona, insieme ad altri gruppi e tantissime persone, per rivoltarsi contro al governo.
“Siamo qui contro le misure di austerità, i sacrifici illimitati che stanno mettendo sulle spalle del popolo portoghese, e tutta la miseria che questo comporta“, ha continuato davanti alle telecamere.
I sindacati portoghesi dicono che i lavoratori hanno già sacrificato abbastanza, che ora tocca alla finanza risanare il debito pubblico e pagare il prestito di settantotto miliardi.
“È la prima volta che vengo a una manifestazione, ma ho una tale rabbia che mi sento obbligato a venire con tutta questa gente. Ed è un modo per alzare la voce, per farci sentire“. Queste le parole di un manifestante che con tanta rabbia, è sceso anche lui, con i suoi concittadini, nelle strade portoghesi.
E intanto in Italia c’è chi pensa a come sperperare i propri soldi.